Attacco simultaneo?

black orc

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yoko Littner™
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    narrato
    parlato
    pensato
    parlato altrui
    urlato.

    La maggior parte del armata adibita al assalto della foresta dei centauri era rimasto fuori dal accampamento, un miglio più a sud, si erano accampati li da settimane, avevano eretto su un fortino in legno e delle case sempre in legno per far entrare tutti i soldati, a fianco vi era un fiume che passava sotto al portone con annesso ponte elevatoio in legno.
    Era pronto, il capo, fratello maggiore del ragazzo morto, uno dei tanti figli del padre loro, emirato del deserto, anche se contro le indicazioni dei suoi comandanti egli mandò solo 40 soldati contro i centauri causa del omicidio del suo adorato fratellino, lasciando gli altri 54 al forte con lui.

    Li controllava le carte calcolando quanti giorni servivano per raggiungere la foresta e assaltare quelle immonde creature, ignaro che altre stavano arrivando..



    Dalla foce del fiume che si immerge in un lago, un gruppo di orchi neri stava finendo di spelucchiare le ossadi una mucca ammazzata poche ore fa.

    Sette possenti orchi neri, alti sui 4 metri ognuno, il capo Trock pugno di ferro era scontento di tale “banchetto”, poca roba c’era da mangiare e non aveva nemmeno opposto grande resistenza, lo scontento tra i soldati era evidente, cominciarono a volare spintoni e parole pesanti.
    Grumlok era in piedi e osservava le montagne scrutandone l’orizzonte in attesa di cibo, vide quasi indistintamente un fumo nero levarsi in aperta campagna alto nel cielo.

    Buoni.

    Urlò l’orco sbattendo a terra la punta di legno della propria ascia per attirare la propria attenzione, doveva badare bene alle proprie parole o Trock e Hurak lo avrebbero scannato e divorato per la sua impudenza.
    Si girò quel tanto che bastava e indicò con l’indice destro la nuvoletta nera.

    Cercate cibo? Io trovato cibo, laggiù, avamposto abitato, nuvola nera si alza da terra, qualcuno cucina. Cibo per noi.

    Aveva colto nel segno un urlo di compiacimento si levò dai fratelli, ben presto avrebbero ucciso e gustato carne, così, afferrate le proprie armi cominciarono la loro marcia verso quello che era l’accampamento umano e la piccola armata, degustando mentalmente il lauto banchetto che doveva attendere loro lasciando dietro di loro solo il sole che tramontava .



    -2 giorno al assalto contro i centauri da parte degli umani
    (questa ruolata è temporalmente due giorni prima della mia pg se vuoi partecipare fai pure ma non mandare altri soldati nel atra missione fagli fare quello che vuoi. Se no continuo da solo come fatto sin ora)

    ARMATA ORCHI NERI
    image
    capo spedizione. Trock pugno di ferro
    arma:grande scudo in metallo spesso e mazza ferrata.
    image
    Orco nero secondo in comando. Hurak grande scudo.
    image
    Soldadi orchi: 4


    ARMATA UMANI
    image
    Soldati
    16
    image
    Paladini
    10
    image
    Picchieri
    8
    image
    Arcieri
    8
    image
    Assassini
    6
    image
    Cacciatori
    6


    totale:54soldati
     
    Top
    .
  2. Yoko Littner™
     
    .

    User deleted


    Tutto ciò che si poteva fare era marciare, non si possedevano cavalcature per aumentare il passo.
    Almeno essendo alti quattro metri ogni loro passo equivaleva a tre di quelli degli umani, quindi invece che tre giorni ci avrebbero impiegato solo due giorni.

    Il sole oramai calato e la luna alta su nel cielo creavano un gioco di luci emozionante, cosa non notata dai possenti guerrieri, il loro unico pensiero andava al avamposto, con forza sradicavano i rami che impedivano il loro passaggio creando a terra solchi immensi con i loro piedi, avanti a loro una distesa di rocce e poi una piccola boscaglia e infine la meta, già a quella distanza si poteva individuare una luce flebile, quasi indistinta del grande fuoco da campo.
    Con balzi scesero sulle rocce creando solchi che le spaccavano in due facendo traballare i sassi come se passasse una scossa di terremoto, non mangiavano da qualche ora e non parlavano, si udiva solo il pesante respirare delle loro narici e il muoversi e l’accozzare delle loro armature.

    Nel frattempo nel campo gli uomini erano andati a caccia mentre nella tenda il nobile sorseggiava del vino osservando dalla sua tenda il bosco in lontananza ove i suoi uomini erano andati a cercare i centauri.

    Mio signore gradite del’altro?

    Chiese con rispetto il suo servo elfico, uno dei tanti che avevano soggiogato, era vestito con abiti poveri e incatenato al collo con una catena che scendeva ai polsi e alle caviglie, anche esse incatenate, così che non potesse ne combattere ne fuggire.
    La chiave la custodiva il carceriere che era anche boia, se ne stava rintanato nella sua tenda ad affilare la sua scure possente.

    Al esterno del campo la guardia era continua con sentinelle armate solo di archi che vagava avanti e indietro sulla passerella di legno, si davano il cambio ogni quattro ore, ora era il turno degli assassini.
    Grandi arceri e feroci guerrieri, non erano abituati al buio quindi tenevano a fianco le proprie torce così da farsi un po’ di luce.

    Il lord declinò tale offerta alzandosi dal suo trono intagliato da una quercia e andò fuori a controllare gli uomini.
    Alcuni dormivano beati nelle tende attendendo il nuovo giorno, altri invece stavano davanti al pentolone a cuocere della carne per loro e per le sentinelle, chi stava fuori e sveglio voleva dire che ben presto era il proprio turno di veglia, in effetti vi erano solamente sette guerrieri armati di spade.

    Un richiamo, erano i guerrieri tornati dalla battuta di caccia, si erano trattenuti per creare con funi e tronchi tagliati un mezzo di trasporto di fortuna ove mettere le carcasse degli animali morti, avevano ucciso otto cervi adulti, avrebbero mangiato per giorni.

    Anche se possenti guerrieri anche gli orchi dovevano dormire, era tardi e dovevano esser in forze per il giorno dopo, si accucciarono sulla nuda terra con lo sguardo rivolto alle stelle, tenendo costantemente in mano e vicino a loro le proprie armi.

    Si addormentarono di botto pronti a svegliarsi non appena il sole gli avrebbe investito il viso.
     
    Top
    .
  3. Yoko Littner™
     
    .

    User deleted


    Alba, secondo giorno, il sole aveva appena sfiorato la fronte nera che subito gli occhi si spalancarono di netto, nuovo giorno.
    Alzati senza alcuno sbadiglio osservarono tutto attorno a loro per cercare una pozza d’acqua, il fiume scorreva poco più a valle, subito dopo un paio di rocce, non volevano lavarsi anche se puzzavano come capre stagionate al sole, era solo per bere e, bere era una guerra, tutti volevano il primo sorso e nessuno voleva lasciar il proprio posto agli altri, persino li i titoli non valevano nulla, l’insoburdinazione si poteva vedere solo la mattina presto, per il resto erano ligi alle loro leggi.
    Cominciarono a correre a valle tra grida e lamenti, spingendosi e strattonandosi, si vide Trock afferrare per lo scudo Hurak e sbatterlo con violenza di lato facendolo rotolare giù di peso, anche i soldati si urtavano, Grumlok si era procurato le cicatrici sul braccio destro proprio in quei frangenti, spalleggiandosi con altri Black Orc per bere.

    Arrivati al fiume si gettarono a peso morto dentro la fonte limpida bevendo avaramente ogni goccia che penetrava dentro le loro immense fauci, se vi fossero stati più orchi il fiume sarebbe stato facilmente prosciugato.

    Dopo una sontuosa bevuta ripresero il proprio contegno tornando a posto e continuando il cammino, risalirono alcuni massi così da tornare presto sul sentiero giusto, dovevano controllare ove stavano e dove si trovava quel forte così da orientarsi, di modo che non camminassero in circolo.

    Ci pensò uno dei soldati che era con loro ad avvistarlo e ad avvisare gli altri, non ricevette nessun ringraziamento, nessuna pacca sulla spalla.
    Non era roba da orchi, camminarono semplicemente, davanti a loro solo una discesa di massi aguzzi come rasoi e poi erba a perdita d’occhio e la piccola foresta.

    Non rallentarono per niente, non fecero attenzione a dove mettevano i piedi, si gettarono di sotto, masso dopo masso, sino a toccare la terra, i massi a pelo ressero tutto quel peso.

    Il sole alto su nel cielo, segnava mezzo di, le pance cominciavano a gorgogliare, come tamburi da guerra, non dovettero nemmeno attendere oltre, Hurak annusando l’aria percepì carne di uomo.
    Poco più avanti subito dopo un piccolo albero pieno di cespugli vi erano otto soldati e tre arceri che contrattavano il prezzo di dodici capre da un contadino per il proprio campo, uno di quei soldati si era appartato dietro al albero, osservando i propri compagni barattare, così stupidamente da dare le spalle al imminente minaccia

    Dai su, quaranta pezzi d‘oro sono troppi per queste capre mal nutrite.

    In effetti il soldato non aveva tutti i torti, alcune di loro erano veramente secche, così secche che gli si potevano contare le costole, una invece barcollava perché era ferita da giorni ad una zampa.

    Mi dispiace amico ma non posso abbassare il prezzo, ho una famiglia da mantenere e poi non troverai altri animali per miglia e miglia, a meno che non osi addentrarti nel territorio dei centauri, li tutti animali, nessun uomo. Posto molto pericoloso.

    Il vociare era così elevato che a stento non udirono i tremendi passi degli orchi avvicinarsi, le capre invece si, li avevano sentiti e cominciavano ad avere paura fuggendo in tutte le direzioni, tranne dietro i cespugli.

    Tornate qui…Cosa gli prende. Stupide capre!

    Finito di parlare e una gigantesca ascia con il manico lungo e di legno tranciò in due il pastore conficcandosi al suolo tagliando un pezzo di roccia.
    Quel gesto smorzò le risate che erano nate quando le capre erano fuggite e il pastore cercava di riprenderle.

    Tempo di voltarsi e videro l’amico che stava pisciando venir sollevato da qualcosa, le sue urla di paura cambiarono con grida di dolore strozzato per poi cessare, facendo largo ad un mare di sangue che ricopriva la terra.

    D’istinto da bravi soldati sguainarono le spade, qualsiasi cosa era era bella grossa, abbastanza da lanciare un ascia lunga quattro metri e mangiarsi un uomo in poco tempo.

    ORCHIIII
    Gridò un soldato alla vista di quelle enormi creature nere sbucare dalla boscaglia sradicando l’albero con le loro mani gridando a squarcia gola tenendo afferrate e ben salde le loro armi giganti.



    -1 al attacco simultaneo
     
    Top
    .
  4. Dave637
     
    .

    User deleted


    Ciao, come hai potuto vedere sono appena ritornato dopo una medio/lunga assenza, e sono qui per farmi odiare un pochettino pure da te.
    CITAZIONE
    Sette possenti orchi neri, alti sui 4 metri ognuno, [...]

    Negativo a riguardo. Di 4 metri ci sono solo i giganti (ma questo dovrebbe avertelo trasmesso già Traditore91 tramite mp. Indubbiamente gli orchi e in particolare gli orchi neri sono più grandi di un essere umano, ma mi aggirerei su un po' di meno tipo sui 250 cm
    CITAZIONE
    [...]enormi creature nere sbucare dalla boscaglia sradicando l’albero con le loro mani gridando[...]

    Quindi ne consegue che non possono compiere azioni del genere (a meno che non si trattasse di un albero non troppo grande)
    Per il resto mi pare tutto a posto
     
    Top
    .
3 replies since 22/6/2011, 21:03   264 views
  Share  
.