La Maledizione

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  1. _Claude_
     
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    hehehe =) mi dix... magari + tardi ce ne aggiungo 1 altra.. ma nn è sicuro ;)
     
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  2. _Claude_
     
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    ecco la seconda parte della storia!

    Mashra aspettava. Era piuttosto impaziente.
    Aveva fatto mandare demoni per esplorare i dintorni e ne mancava uno all'appello.
    <<Dannazione! Quegli stupidi esseri umani non devono sapere di noi!!>> un colpo improvviso partì dal Generale, colpendo in pieno petto il suo attendente, un giovane elfo oscuro. Il suo sangue incominciò a ricoprire il terreno della tenda, ai piedi del Demone.
    <<Perchè sono circondato da idioti? Perchè hanno affidato a me...>> non riuscì a terminare la frase che entrò inavvertitamente un nano:
    <<Signore, è arrivato>>
    <<portatemi qui quell'incompetente!!>> sbraitò infuriato
    Gettarono nella tenda un demonietto lercio e interamente grondante di sangue.
    <<Bentornato>> un leggero sorriso comparve in faccia al superiore <<Che cosa hai fatto in tutto questo tempo?>>
    <<si... SiGnOrE... eRo NeL bOsCo A... aD eSpLoRaRe, CoMe Ci Ha OrDiNaTo LeI>> disse la bestia, inchinandosi e poggiando le mani sul capo.
    <<E tutto questo tempo c'hai messo? Pensavo che fosse stato semplice. Non credevo fosse così complicato...>>
    <<e... sI... sIgNoRe... Ho TrOvAtO uNa FaNcIuLla... E...>>
    <<COSA?!?!>> Urlò il capo alzandosi in piedi e tirando due pugni al tavolo << COSA HAI DETTO?!>>
    Il demone sobbalzò a quelle urla: <<si... SiGnOrE, Mi SoNo AlLoNtAnAto... E... hO tRoVaTo Una...>>
    <<SEI STATO VISTO?!>> Domandò il Generale.
    <<no SiGnOrE... cIoE'... nOn CrEdO>>
    <<E la ragazza è morta?>>
    <<certo sIgNoRe, Me Ne SoNo OcCuPaTo Io StEsSo>> disse il mostro pavoneggiandosi un poco, il minimo per ricevere la grazia dal Superiore.
    <<E' questo che mi preoccupa purtroppo... Voi demoni siete ancora troppo stupidi...>>
    <<si... SiGnOrE... iO>>
    <<CHE C'E'?! IL MINIMO CHE POTESSI FARE E' STARTENE IN SILENZIO!!!>>
    <<ma SiGnOrE...>>
    <<TACI!>> Urlò il Generale <<Dovresti morire per questo lo sai? Ma non posso serbarti un tale privilegio... il tuo sbaglio deve rimanere inciso sulla tua pelle!>> Un lungo sorriso comparve nella sua faccia <<Guardie...>>
    Due orchi, forti e robusti, impugnarono il demone per le braccia, alzandolo da terra e facendolo strisciare per il breve tratto di tenda.
    <<no... SIGNORE... lA pReGo!!! PeRdOnI lA mIa SfRoNtAtEzZa... SIGNORE!!>>
    Si continuavano a sentire urla e pianti da parte di quell'essere e il silenzio non potè più cadere su quella tenda.

    Mashra era semper stato così: malvagio e senza pietà. Anche lui, dopotutto era un demone, poteva risparmiarlo. Era come uno di famiglia, quel demone, ma non poteva lasciarsi prendere dalle emozioni. Era un Generale, un pezzo grosso della Legione delle Ombre, una delle più potenti della cerchia del Male. Se il Demone Supremo l'avesse scoperto, o anche solo uno dei suoi lacchè, non avrebbe fatto una bella fine.
    Questo però non era un buon inizio. Aveva paura che lo avessero visto.
    Mentre era immerso in questi pensieri si sentivano i lunghi lamenti e agonie che i Torturatori stavano infliggendo al povero disgraziato. Era abituato a questo, però, e li diede una bella sensazione. Sensazione di potere.
    Dopo qualche minuto di goduria, si alzò e uscì dalla tenda, divenuta fetida per il sangue disteso per terra.

    L'aria aperta li fece uno strano effetto. Quell'odore li fece venire in mente quella sporca feccia umana con cui doveva combattere per ordine del Demone Supremo.
    Dopo essersi ripreso da quel profumo straziante urlò:
    <<Preparatevi miei uomini. Domattina questa meravigliosa città verrà cancellata dalla faccia di tutta Semerir>>
     
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    molto bella ^_^

    Sono storie dentro storie,molto bello..
     
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  4. Haldir637
     
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    Bello... bravo!
     
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  5. federjka86
     
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    bravo!
     
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  6. _Claude_
     
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    ecco la terza parte della storia!!!

    Le poche ore che precedevano la notte le passò a meditare, come faceva sempre, prima di ogni battaglia. Il luogo ideale era il vecchio bosco, adiacente all'accampamento.
    Per prima cosa, si inginocchiò ad un albero e dopo essersi assicurato che nessuno l'avesse seguito, ci incise un simbolo sulla vecchia corteccia ammuffita: raffigurava uno strano sole, circondato da altrettante strane rune.
    Era lo stemma del suo Dio.
    Fatto strano che un Demone avesse un Dio da venerare, ma l'abitudine di stare secoli interi in forma umana, li trasmise pure una religione, che purtroppo il Demone Supremo dovette accettare, per non perdere un uomo, o meglio dire, un Alleato fondamentale per conquistare Semerir.
    Passò una quindicina di minuti in ginocchio, a contemplare quel simbolo, mani giunte con un tono di voce lieve, quasi impercettibile.
    Il simbolo sull'albero si illuminò di una luce simile a fuoco, irradiando il volto di Mashra. Uscì dal vortice uno strano muso scheletrico. Seguirono una paio di zampe. Infine tutto un cavallo, con sul dorso un cavaliere. Una leggera lacrima scese sulla pelle del Generale, che sorrise compiaciuto davanti a quello spettacolo mostruoso.

    Era una notte cupissima. La Luna era assente, quella notte, probabilmente coperta dalla spessa coltre di nuvole, ferma, nel cielo. Mashra si destò dal proprio giaciglio formato da paglia umidiccia e uscì facendo attenzione che la porta non cigolasse nè sbattesse. Fuori, sentì l'aria fredda e profumata della notte campagnola, dal quello di pino a quello di primula, sbocciata da pochi giorni in quel territorio verde e rigoglioso: odiava, e ha sempre odiato quello strano odore.
    Odore di umano.
    Il suo compito era quello di mimetizzarsi e ricavare informazioni e l'unico modo per farlo era entrare nei loro sporchi villaggi sotto sembianze umane, dato che era ancora una spia. Ma non riuscì ad abituarsi a questo.
    Si dirise, dopo essersi ripreso da quella puzza nauseabonda, verso la dimora del mago del piccolo paese montano. Era talmente veloce che sembrava che stesse volando a raso terra. Silenzioso come uno spettro, fuggì allo sguardo delle guardie di pattuglia delle strade che dividevano ogni quartiere della città. Riuscì inoltre a resistere alla tentazione di sgozzarne una, ubriaca e quasi addormentata, che giaceva sul ciglio di una viuzza.
    Dopo qualche minuto di corsa arrivò a destinazione: una capanna posta in cima ad una collina. Da quanto ebbe verificato, non c'era nemmeno una guardia nei paraggi, probabilmente perchè il potente mago non ne aveva bisogno ponendo troppa fiducia nella sua magia. Infatti la utilizzò per piazzare strane trappole intorno alla sua dimora, molto simile a tutte le altre.
    Ma questo il Demone Supremo lo sapeva. Per la giovane spia, il Demone Supremo era l'unica creatura onniscente di Semerir.
    Riguardo alle trappole, lo avevano provvisto di oggetti maligni che ne rivelassero la posizione sul terreno. Riguardo invece all'abitazione, chiunque avrebbe capito che lì abitava qualcuno di importante e se non era il capo villaggio, era lo stregone.
    Mashra, dopo aver evitato tutte le trappole nascoste si ritrovò davanti alla porta, iniziando ad esaminarla con occhio attento. Sicuramente ci doveva essere un qualche incantesimo per cui provvise di passare per una finestra, fortunatamente lasciata aperta. Arrampicatosi sul cornicione, si issò infine sul davanzale per poi entrare nella stanza. La stanza della Perpetua del vecchio mago. Anche in quello momento li venne il voltastomaco nel vedere quella donna che dormiva beatamente nel suo letto caldo e la voglia di conficcarle un pugnale in pieno petto era tanta, ma si trattenne. In un certo senso era grazie a lei che la finestra fosse aperta, come la porta che conduceva al corridoio. Mulcar lo aveva graziato. Voleva che la sua missione andasse a segno. Il suo Dio lo proteggeva e l'avrebbe fatto per sempre, pensava. Rimase a rimuginare lì, sul ciglio della porta per qualche minuto, poi dopo essersi ripreso, si dirise verso la stanza del suo obiettivo.
    Entrò e li si pose davanti la figura di un vecchio dormiente, con un aria dolce e innocente. Li si avvicinò e si chinò in ginocchio all'altezza dell'orecchio: aprì un sacchetto posto nella sua casacca e pose nella sua mano uno strano essere. Uno strana bestiolina evocata dal Demone Supremo. Un'altra delle sue meravigliose idee. Essa aveva lo scopo di insinuarsi attraverso qualunque fessura del corpo e dopo essersi diretto verso il cervello del malcapitato, il suo evocatore avrebbe controllato ogni suo movimento.
    Mashra pose ad imbuto le mani e fece entrare la creatura attraverso il suo orecchio. Il vecchio si mosse irrequieto nel letto, ma non si svegliò.
    Mashra colse l'occasione per guardarsi in giro. Trovò alcuni libri di magia su uno scaffale a lato della scrivania su dove lavorava il mago insieme ad altri libri su gli dei di Semerir; iniziò a sfogliare un antico tomo per cercare la voce di Mulcar. E la trovò:
    "Dio della Guerra, della Forza e del Fuoco, viene spesso raffigurato come un sole, nei templi a lui dedicati, simbolo di tutti questi significati. Aveva il potere di dare il fuoco della vita ai morti, riportandoli sulla terra dei viventi e chi gode della sua piena protezione acquista un immenso potere: evocare i suoi servi dall'Aldilà...".
    Quello che lesse li bastò. Chiuse il libro e lo ripose dov'era. Corse a passo leggero verso la finestra con una miriade di pensieri per la testa. Mancavano poche ore al sorgere del sole e li attendeva una dura giornata di lavoro. Ora doveva concentrarsi su questo, a nient'altro. La sua copertura non poteva saltare.

    Mashra si alzò in piedi: si guardò intorno per assicurarsi per l'ennesima volta che non ci fosse nessuno nei dintorni. Si dirise poi verso l'essere, che intanto era sceso da cavallo e si era già inginocchiato. Li porse una mano sul capo: << Benvenuto Gyazi. Che sia benedetto Mulcar e il suo immenso potere fornitomi, fratello. Questa è una notte importante per noi, caro amico. Alzati fratello: vai a chiamare i nostri amici per la battaglia di questa sera>>
    Detto questo, la sua cavalcatura nitrì acutamente, così forte che il Generale dovette tapparsi per un momento le orecchie, socchiudendo gli occhi, un verso che non proveniva da questo mondo. Dopo ciò, il cavaliere si dirise galoppando a passo di vento verso un luogo ignoto. La nebbia scese nella foresta, l'aria si fece umida, poi improvvisamente gelata, tantè che le piccole gocce di sudore e acqua sulla fronte di Mashra si gelarono, irrigidendo pure i suoi lunghi capelli rossi, fino agli spallacci.
    Mashra sogghignò: l'esercito di Murlac stava scendendo sulla Terra.

    Edited by _Claude_ - 9/6/2008, 17:37
     
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    carina,sinceramente non mi è piaciuta tanto ^_^
     
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  8. _Claude_
     
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    hahahahahah neanke a me... ho aggiunto un pò troppe cose... troppi particolari... nel leggerlo sentivo che qualcosa nn andava, ma nn avevo voglia di modificarla.... xke poi a me interessa far capire quello che è successo... nn tanto disperdermi in inutili descrizioni, xke è la fantasia che fa immaginare cm sn i luoghi e i personaggi, ma qui ho voluto provare così e stanne certo che nn farò più una cosa del genere =)
     
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  9. Haldir637
     
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    La storia di per sè è bella... Però devi accorciare i periodi, che danno un senso di pesantezza all'intera struttura... Carina l'idea dei demoni... (molto stile la legione infuocata di warcraft3)
     
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  10. _Claude_
     
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    avevo in mente si, qualcosa tipo warcraft e l'idea di per se di qualcosa che viene richiamato mi ha sempre esaltato: un'armata invincibile che torna sulla terra, robe del genere. riguardo ai periodi... mi ero ricordato di quello ke avevi scritto su licia troisi, che nn metteva molte descrizioni sui personaggi e robe del genere e dato che quei poki libri fantasy ke ho letto sn della maggior parte suoi, lo stile era quello. perciò, mettendo descrizioni, mi sn ritrovato a fare periodi lunghissimi... uffi... cmq mi dispiace x questo, perchè io le storie le scrivo, si, ma quando le metto a computer, mi vengono nuove idee, che però cmq rimangono nel tema, mentre questa volta, pensando ad altro, mi sn impappinato e ho fatto una skifezzina ç.ç vabbuò nn importa ;) la prox volta eviterò di scrivere cavolate ^^ quando avrò tempo, magari provvederò a modificarla come si deve
     
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  11. Haldir637
     
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    No, va bene... alla fine bisogna pur imparare, no? :lol:
     
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  12. _Claude_
     
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    ovvio!!! mi servirà di lezione x la prox volta, anche se io sn un tipo così, che ama strafare!!!
     
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  13. Haldir637
     
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    Sì, ma alla fine te ne accorgi da solo...
     
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  14. _Claude_
     
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    ba... se lo dici tu... io nn sn mai stato uno che ammette i propri sbagli, neanke a me stesso.
     
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  15. Haldir637
     
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    Nemmeno io... ma non si tratta di rimediare agli errori... si tratta di affinare la tecnica
     
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29 replies since 20/3/2008, 14:08   207 views
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